tag:blogger.com,1999:blog-30704200530519403092024-03-13T13:57:06.602-07:00Progettare mappe onlineOggi è possibile realizzare mappe online, sia 2D che 3D, in maniera semplice, utilizzando strumenti come Google Earth/Maps, SketchUp, OpenStreetMap, etc.. Qui si ragiona su come farlo al meglio...Unknownnoreply@blogger.comBlogger23125tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-8332283799565452422013-02-17T14:39:00.003-08:002013-02-17T14:43:08.261-08:00Finally out: Pro iOS Geo!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://progettaremappeonline.blogspot.com.es/p/book-pro-ios-geo.html"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-u4ctSnxyQ48/USFKe1x4OgI/AAAAAAAAASI/7k2updMgrIw/s320/cover.png" width="259" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b><br /></b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>ENG</b>. Finally out! My first international
book! An exciting adventure that accompanied me through the second
half of 2012, during one of the most dramatic periods of iOS maps
history! I mostly wrote the book in Dublin (as you can see throughout
the book) so... Sláinte! Enjoy the book!</div>
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<br /></div>
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<b>ITA</b>. Ne è passato di tempo dall'ultimo
post! È stato un periodo intenso, dedicato ad una pubblicazione
internazionale (la vedete sopra) uscita da pochi giorni. Un'avventura entusiasmante ma anche faticosa, che non mi ha lasciato
tempo per seguire il blog... a questo si aggiunge che sono emigrato
all'estero, avendo trovato un buon lavoro a Barcellona! Spero comunque di poter continuare ad
aggiornare il blog nei ritagli di tempo e intanto vi invito a dare
<a href="http://progettaremappeonline.blogspot.com.es/p/book-pro-ios-geo.html">un'occhiata al mio nuovo libro</a> se siete curiosi!</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-32535095909662755802012-05-15T14:31:00.001-07:002012-05-15T14:32:36.192-07:00San Basilio è tornato al suo posto!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-eRN1RmhWIpg/T7LKIQ8-YGI/AAAAAAAAARM/n3oPYcKyzE8/s1600/saintbasil1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-eRN1RmhWIpg/T7LKIQ8-YGI/AAAAAAAAARM/n3oPYcKyzE8/s400/saintbasil1.png" width="351" /></a></div>
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<br /></div>
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Il modello della <a href="http://arrigosilva.blogspot.it/2012/04/saintbasil451.html" target="_blank">Cattedrale di San Basilio</a> nella Piazza Rossa di Mosca che è stato realizzato da Enrico Dalbosco, uno dei più noti modellatori italiani con SketchUp, è uno dei “pezzi” più visualizzati, scaricati e votati della Galleria di Immagini 3D: dal 2008 ad oggi è il <a href="http://sketchup.google.com/3dwarehouse/details?mid=c5fa9fa9f209780aaa261f49f4209a7d&prevstart=0" target="_blank">modello ufficiale</a> scelto da Google per la cattedrale di San Basilio nel livello Edifici 3D di Google Earth. Il modello mi piacque tanto che chiesi ad Enrico di utilizzarlo come immagine di copertina del mio libro su SketchUp. Ebbene nelle scorse settimane il modello di Enrico era stato sostituito da Google a favore di un altro modello meno pregevole (<a href="http://www.enricodalbosco.it/SaintBasilComparison/P15-BIG.jpg" target="_blank">vedere qui la comparazione</a>) di un modellatore che si firma Chigirinsky. La sostituzione è avvenuta senza efficaci motivazioni da parte della commissione giudicatrice di Google e così Enrico a ragione ha scritto a Google e ha preso a cuore la vicenda, chiedendo spiegazioni e realizzando nello stesso tempo, insieme ad un altro ben noto modellatore, <a href="http://gipuzkoa3d.blogspot.it/" target="_blank">Pedro Domecq</a>, un nuovo modello, ulteriormente perfezionato di San Basilio (link). Il nuovo modello, ottimizzato dai due - una vera e propria meraviglia digitale - è stato quindi sottoposto a Google che finalmente è tornato sui suoi passi, facendo tornare il San Basilio di Enrico /Peter come modello ufficiale della cattedrale di San Basilio in Google Earth (sotto). </div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-XOwStbE0BBU/T7LKYL4VZ0I/AAAAAAAAARU/dD36f4y7w40/s1600/saintbasil2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="388" src="http://1.bp.blogspot.com/-XOwStbE0BBU/T7LKYL4VZ0I/AAAAAAAAARU/dD36f4y7w40/s400/saintbasil2.png" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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Giustizia è stata dunque fatta e, come mi scrive Enrico,</div>
<blockquote class="tr_bq">
“Spero tanto che, cogliendo l'occasione del "trasferimento", Google/Trimble riflettano e ripensino alle strategie e policies di 3D Warehouse/Google Earth, cercando di disciplinare queste guerre trasformandole in "tornei cavallereschi", e si diano comunque da fare per promuovere anche la qualità; certo che l'impresa non è semplice, ma i mezzi e le risorse dovrebbero avercele!”</blockquote>
<div>
Se vi capiterà dunque di passare dalle parti di Mosca con Google Earth non perdetevi il San Basilio aggiornato!</div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-17227908593540652662012-05-15T13:49:00.000-07:002012-05-15T13:49:27.787-07:00Trimble acquisisce SketchUp... alcuni punti fermi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-HVoZmMolu5k/T7LAVFYvksI/AAAAAAAAARA/lxzKhMPhspE/s1600/trimble.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="196" src="http://2.bp.blogspot.com/-HVoZmMolu5k/T7LAVFYvksI/AAAAAAAAARA/lxzKhMPhspE/s400/trimble.png" width="400" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Il 26 aprile 2012 Google ha dato la <a href="http://sketchupdate.blogspot.it/2012/04/new-home-for-sketchup.html" target="_blank">notizia</a> che SketchUp era in via d'acquisizione da parte di Trimble . Subito nei vari siti e blog dedicati a SU si sono scatenati i commentatori e sono nati enormi thread, come <a href="http://news.sketchucation.com/trimble-to-buy-sketchup/" target="_blank">quello</a> di The Daily Catchup. Sebbene vi siano migliaia di dibattiti, articoli e speculazioni, dal fronte ufficiale Google/Trimble sono state dette poche ma essenziali cose. Il comunicato stampa di Trimble è disponibile <a href="http://ww2.trimble.com/news/release.aspx?id=042712a" target="_blank">qui</a>, si consiglia poi di leggere il citato articolo di Google sul suo blog e le <a href="http://ww2.trimble.com/3d/Trimble_Customers_FAQ_SketchUp_pre-close_FINAL_20120426.pdf" target="_blank">FAQ</a> di Trimble. In ogni caso viene sottolineato l'impegno di mantenere la Galleria di immagini 3D che Google continuerà a supportare per Trimble, l'impegno a mantenere una versione gratuita del programma e l'impegno a continuare il coinvolgimento della comunità di sviluppatori Ruby che negli anni hanno realizzato centinaia di plugin per SketchUp. Dunque niente panico, la versione di SketchUp attualmente disponibile è ancora la 8, scaricabile come sempre dal <a href="http://sketchup.google.com/intl/it/" target="_blank">sito di Google</a>, e non si hanno notizie di un prossimo rilascio di una versione nuova, anche perché l'acquisizione deve essere ancora completata e non si conoscono con esattezza i “piani” di Trimble, a parte i punti fermi menzionati prima. Restiamo dunque in attesa dei futuri sviluppi e speriamo che tutto ciò giovi al miglioramento di SketchUp e all'introduzione di nuove ed efficaci funzionalità!</div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-31373106648481150692012-02-21T03:13:00.008-08:002012-02-21T03:48:54.913-08:00Uscito il libro "SketchUp. Modellazione 3D e geomodellazione"!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Tz99W-UDA8U/TzVyNrpz_OI/AAAAAAAAAOI/DVPPMUWn4DI/s1600/coverSketchUp.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-Tz99W-UDA8U/TzVyNrpz_OI/AAAAAAAAAOI/DVPPMUWn4DI/s1600/coverSketchUp.png" /></a></div><div style="text-align: center;"><br />
</div><div>A completamento della geo-trilogia iniziata con <i><a href="http://www.amazon.it/Creare-applicazioni-Google-Earth-DigitalLifeStyle/dp/8882339416/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1329820557&sr=1-2" target="_blank">Creare applicazioni con Google Earth e Google Maps</a></i> oggi esce in distribuzione nelle librerie italiane (presto anche in ebook) il mio nuovo libro <a href="http://www.fag.it/scheda.aspx?ID=38921" target="_blank"><i>SketchUp. Modellazione 3D e geomodellazione</i></a>, Ed. FAG, Milano, 512 pagine. Che dire di SketchUp? Per chi opera nel settore, il software non ha bisogno certo di introduzioni, per chi invece ancora non lo conosce ecco due righe di presentazione, dalla quarta di copertina del libro:<br />
<blockquote class="tr_bq">“Google SketchUp rappresenta un unicum nel panorama dei software di modellazione 3D: il programma è caratterizzato da rapidi tempi di apprendimento e da un’interfaccia particolarmente intuitiva e semplice da utilizzare. Un’altra qualità che rende speciale SketchUp è la sua stretta integrazione con Internet: è possibile infatti caricare i modelli realizzati nella Galleria di immagini 3D, un immenso archivio online di modelli tridimensionali, per condividerli così con gli utenti del web (…) Questo libro tratta anche della geomodellazione, una nuova tecnica introdotta da Google che permette di realizzare modelli di edifici esistenti e di visualizzarli in Google Earth, rendendoli così visibili ai milioni di utenti che usano questo software”. </blockquote>Nel libro sono anche riportate interviste a noti modellatori SketchUp italiani come il team di <a href="http://googleearthitalia.blogspot.com/" target="_blank">Google Earth Italia</a>, <a href="http://arrigosilva.blogspot.com/" target="_blank">Enrico Dalbosco</a> (autore del modello di copertina!), <a href="http://www.artievolute.it/site/" target="_blank">Marco Giudice</a>, <a href="http://sketchup.google.com/3dwarehouse/search?uq=03930706780792052286" target="_blank">Gigi Whitesharkita</a> e altri.</div><div>Per chi volesse saperne di più sul libro, <a href="http://progettaremappeonline.blogspot.com/p/libro-sketchup-modellazione-3d-e.html" target="_blank">in questa pagina</a> è possibile consultarne l'indice e trovare le indicazioni su dove comprarlo. Buona esplorazione!</div>Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-2621973298012557182012-02-16T13:26:00.000-08:002012-02-16T13:30:46.341-08:00Costa Concordia - animazione 3D con Google Earth e SketchUp<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-j7cMmzJKckQ/Tz1yM-7DcvI/AAAAAAAAAPU/CU9Qri0PH3I/s1600/costaconcordia3D2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="245" src="http://3.bp.blogspot.com/-j7cMmzJKckQ/Tz1yM-7DcvI/AAAAAAAAAPU/CU9Qri0PH3I/s400/costaconcordia3D2.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'animazione 3D mostra il momento della collisione sulle rocce</td></tr>
</tbody></table><br />
Qualche settimana fa avevo scritto un articolo sulle innumerevoli rappresentazioni cartografiche dell'incidente della Costa Concordia diffusesi sulla rete Internet nei giorni successivi alla sciagura. Su segnalazione di <a href="http://gnss-info.blogspot.com/" target="_blank">Claudio</a> ho potuto ora scaricare e osservare con attenzione un'animazione dell'incidente realizzata da Peter Olsen per Google Earth. Si tratta di un file KMZ che è possibile <a href="http://sketchup.google.com/3dwarehouse/details?mid=57e14f9b30152cb51f2b60986ab4327c" target="_blank">scaricare da qui</a> che contiene il tour Google Earth: per visualizzare l'animazione occorre avere Google Earth installato sul proprio computer, lanciare il file e quindi seguire le semplicissime istruzioni proposte (in inglese). Il tour è semiautomatico, occorre infatti premere play per passare alle sezioni successive. Si tratta di una realizzazione davvero ben fatta (purtroppo di un disastro). Il modello 3D della Costa Concordia è stato realizzato con SketchUp ed <a href="http://sketchup.google.com/3dwarehouse/details?mid=e5a73877a40e57f21f2b60986ab4327c" target="_blank">è possibile scaricarlo qui</a>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-JuKhTYcktOc/Tz1yH9-OPQI/AAAAAAAAAPM/YUo1zs1kd54/s1600/costaconcordia3D1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="222" src="http://3.bp.blogspot.com/-JuKhTYcktOc/Tz1yH9-OPQI/AAAAAAAAAPM/YUo1zs1kd54/s400/costaconcordia3D1.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il tour fornisce istruzioni di utilizzo chiare e semplici</td></tr>
</tbody></table><br />
Tra i vari elementi positivi che trovo nel tour (vi ricordate le <a href="http://progettaremappeonline.blogspot.com/2011/01/elementi-di-base-una-top-ten-di-cattive.html" target="_blank">10 cattive pratiche da evitare</a>?) vi sono:<br />
<br />
<ul><li>animazione in Google Earth di un modello realizzato con SketchUp;</li>
<li>presenza di guida esplicativa e informazioni di utilizzo, sia nella finestra Luoghi che nei fumetti</li>
<li>realizzazione di fumetti semplici senza blocchi di testo eccessivamente lunghi</li>
<li>qualità della ricostruzione (accuratezza unità alla semplicità descrittiva)</li>
</ul><br />
Questo tour mostra dunque come sia possibile realizzare animazioni 3D georeferenziate e dal potente impatto visivo (un'animazione del genere potrebbe essere mostrata in un telegiornale o in un documentario) utilizzando strumenti messi a disposizione gratuitamente da Google (Google Earth e SketchUp).Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-22215859337487915552012-02-09T14:26:00.000-08:002012-02-09T14:28:32.688-08:00SketchUp e Google Earth API: verso un nuovo concetto di "carta"<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-Ekm_0EUOJ8Y/TzRFXdiF1gI/AAAAAAAAAN4/OGt5Efpp9IQ/s1600/gipuzkoa3d1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="236" src="http://1.bp.blogspot.com/-Ekm_0EUOJ8Y/TzRFXdiF1gI/AAAAAAAAAN4/OGt5Efpp9IQ/s400/gipuzkoa3d1.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esempio di mappa 3D in una pagina web: il castello di Urgull (Donostia-San Sebastián)</td></tr>
</tbody></table><br />
Negli ultimi anni la cartografia si è trasformata non solo per il fatto di essere stata resa digitale e condivisibile online ma anche nella natura stessa della "carta", cioè di qualcosa di piatto e bidimensionale: oggi le mappe fanno infatti un utilizzo sempre più frequente del 3D o di tecnologie pseudo 3D: i virtual globes come <a href="http://www.google.com/intl/it/earth/index.html" target="_blank">Google Earth</a> o software come <a href="http://sketchup.google.com/intl/it/" target="_blank">SketchUp</a> ce lo ricordano continuamente. Google ha rilasciato da tempo un set di <a href="https://developers.google.com/earth/" target="_blank">API</a> che permettono di visualizzare all'interno di una pagina web una mappa in modalità 3D utilizzando una versione ridotta di Google Earth. Sebbene tali API non siano ancora molto utilizzate (anche perché attualmente gli utenti devono necessariamente installare il <a href="https://developers.google.com/earth/" target="_blank">Google Earth Plugin</a> per farne uso) ogni tanto si incontrano applicazioni interessanti. Mi è capito di recente di osservare alcune mappe web realizzate da un modellatore basco, <a href="http://gipuzkoa3d.blogspot.com/" target="_blank">Pedro “peterg” Domecq</a>, che usa SketchUp: sebbene i modelli da lui realizzati con SketchUp siano direttamente visibili in Google Earth, utilizzando le Google Earth API gli è stato possibile integrarli in una pagina web aggiungendovi un'interfaccia di navigazione completa, che permette ad esempio di attivare/disabilitare fumetti informativi, livelli geometrici, etc. sovrapposti alla rappresentazione 3D.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-ilfWRy68Py4/TzRFalDcecI/AAAAAAAAAOA/VrbiHVcAYRE/s1600/gipuzkoa3d2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" height="270" src="http://1.bp.blogspot.com/-ilfWRy68Py4/TzRFalDcecI/AAAAAAAAAOA/VrbiHVcAYRE/s400/gipuzkoa3d2.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Particolare dell'interfaccia con un fumetto informativo aperto</td></tr>
</tbody></table><br />
Pedro si è dedicato in particolare alla modellazione accurata di edifici della splendida città basca di <a href="http://www.gipuzkoa3d.com/urgull3d" target="_blank">Donostia-San Sebastián</a> creando una valida interfaccia di navigazione web che permette di visualizzarli in una rappresentazione tridimensionale assistita da una serie di opzioni di visualizzazione. Si tratta di un esempio di utilizzo intelligente di nuove tecnologie (Google SketchUp e Google Earth API) per realizzare una nuova sorta di rappresentazione cartografica, che integra le modalità tradizionali di rappresentazione con forme derivate dal mondo del cinema e dei videogames (il 3D). L'uso di tali strumenti per finalità di promozione culturale mi pare si presenti particolarmente promettente.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-51081971939659085602012-01-16T13:01:00.000-08:002012-01-16T13:04:32.030-08:00Il naufragio della nave Costa Concordia visto da Google Maps<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-XDrFFTT_1gw/TxSOswgcy3I/AAAAAAAAANI/m1JLbweA6WE/s1600/costaconcordia2.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="217" src="http://2.bp.blogspot.com/-XDrFFTT_1gw/TxSOswgcy3I/AAAAAAAAANI/m1JLbweA6WE/s400/costaconcordia2.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La mappa realizzata da Repubblica online</td></tr>
</tbody></table><br />
Il naufragio della nave da crociera Costa Concordia avvenuto il passato 13 gennaio è stato rappresentato sul web, in poche ore, da decine di mappe realizzate da testate giornalistiche, social media, blog, etc. Effettivamente l'aspetto “spaziale” riveste estrema importanza nell'incidente essendo all'origine del naufragio, anche se le dinamiche sono ancora da chiarire nei dettagli. La maggior parte delle rappresentazioni spaziali dell'incidente è realizzata con Google Earth/Google Maps. Tra le innumerevoli mappe cito quelle di alcune testate italiane: il quotidiano Repubblica nell'edizione online ha realizzato una mappa che indica il luogo in cui la nave ha urtato lo scoglio di granito aprendo una falla (<a href="http://maps.google.com/maps/ms?hl=it&ie=UTF8&oe=UTF8&msa=0&msid=206112517960874542554.0004b6785df01d2f77b4d" target="_blank">vai alla mappa</a>): tale mappa è stata visualizzata in poco tempo svariate migliaia di volte, come si vede nel contatore, pur risultando estremamente scarna (non è stato nemmeno rappresentato il presunto percorso della nave ma solamente il luogo dell'impatto). Panorama ha fatto poco meglio disegnando una mappa che mostra sia il luogo dell'impatto che quello dell'arenamento (<a href="http://blog.panorama.it/italia/2012/01/16/il-naufragio-al-giglio-la-mappa-interattiva/" target="_blank">vai alla mappa</a>). Mappe più interessanti ci paiono quelle realizzate utilizzando i dati AIS inviati dalla nave prima di affondare.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-tleS6crtVF8/TxSO__nXQbI/AAAAAAAAANQ/b6nt2bUushM/s1600/costaconcordia1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-tleS6crtVF8/TxSO__nXQbI/AAAAAAAAANQ/b6nt2bUushM/s400/costaconcordia1.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ultimo tratto del percorso mappato utilizzando i dati AIS della nave</td></tr>
</tbody></table><br />
<a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Automatic_Identification_System" target="_blank">AIS</a> che sta per Automatic Identification System è un sistema che le navi superiori ad una certa stazza devono installare in accordo alle norme di navigazione internazionali: esso permette di inviare dati relativi alla posizione, alla velocità, etc. ottenuti tramite GPS e altri sistemi installati sulla nave. Tali dati vengono solitamente resi di dominio pubblico su Internet e numerosi siti li utilizzano quindi per realizzare mashup con Google Maps (e piattaforme simili), mostrando la posizione delle navi sulla mappa in tempo quasi reale. Il sito <a href="http://www.marinetraffic.com/" target="_blank">Marine Traffic</a>, utilizzando i dati AIS inviati dalla Costa Concordia prima dell'affondamento ne mostra il percorso (ultimi 30 minuti) su una mappa Google <a href="http://www.marinetraffic.com/ais/it/default.aspx?zoom=9&oldmmsi=247158500&olddate=1/13/2012%209:02:00%20PM" target="_blank">visibile qui</a>.Unknownnoreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-88446929917462546772012-01-12T13:30:00.000-08:002012-01-12T13:38:23.472-08:00Mappe per comunicare storia: georeferenziazione dei testi biblici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-7hAGSOzj1Rk/Tw9N9VSYYEI/AAAAAAAAANA/xeG7u3ce944/s1600/openbible.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="283" src="http://2.bp.blogspot.com/-7hAGSOzj1Rk/Tw9N9VSYYEI/AAAAAAAAANA/xeG7u3ce944/s400/openbible.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I luoghi del libro della Genesi visualizzati in Google Maps</td></tr>
</tbody></table><br />
Negli ultimi tempi ho visto nascere svariate applicazioni che fanno uso di Google Maps/Earth per comunicare conoscenza storica: le mappe non vengono dunque solamente utilizzate per condividere informazioni relative al presente e alla contemporaneità (ad es. lo stato del traffico, la localizzazione dei centri commerciali, etc.) ma diventano strumento per investigare e divulgare in qualche modo la storia. Non si contano ormai più gli esempi perciò in questo e in prossimi articoli vorrei presentarne alcuni, sempre con un occhio critico. Lavorando per il <a href="http://www.mastercomunicazionestorica.it/" target="_blank">Master in Comunicazione storica</a> dell'Università di Bologna provo infatti un crescente interesse per l'argomento, che vorrei dunque condividere in “pillole” su questo blog. All'interno dunque di quest'ambito che si potrebbe definire “cartografia online per comunicare la storia” ho notato l'emergere di usi specifici al quale vorrei fare qui cenno: la georeferenziazione (o geocodifica) di testi antichi. Intendo con questo termine il procedimento con il quale si sono in qualche modo portati testi antichi, di generi differenti, su Google Maps/Earth, a fini di studio e di divulgazione. Varie iniziative si hanno ad esempio per quanto riguarda la Bibbia le quali hanno cercato di individuare e georeferenziare sui livelli cartografici di Google Maps i luoghi di cui si parla nel testo biblico, offrendo in questo modo un servizio al lettore, curioso, appassionato, studioso, etc. del testo biblico. Cito come esempio il portale <a href="http://www.openbible.info/" target="_blank">OpenBible.info</a> che presenta una sezione chiamata Bible Geocoding nella quale sono raccolti vari file KMZ, visualizzabili in Google Maps/Earth che contengono i segnaposto relativi ai luoghi citati nei libri biblici.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/--O0nElzc2LU/Tw9Nx9raQzI/AAAAAAAAAM4/OEv3XffMmFA/s1600/openbible1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="323" src="http://1.bp.blogspot.com/--O0nElzc2LU/Tw9Nx9raQzI/AAAAAAAAAM4/OEv3XffMmFA/s400/openbible1.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Primo libro di Samuele (episodio di Davide e Golia) in Google Earth</td></tr>
</tbody></table><br />
Non scendo qui nei dettagli (non ne avrei le competenze) sulle fonti e sull'accuratezza delle localizzazioni, nel sito sono riportate le fonti scientifiche utilizzate per la georeferenziazione. I file KMZ presenti sul sito sono divisi per libro e questo permette di rendere gestibile il numero di segnaposto: il testo biblico è infatti talmente “impregnato” di riferimenti topografici che avere tutti i luoghi in un unico file creerebbe un sovraffollamento impossibile da decifrare (per gli arditi il sito fornisce comunque anche un KMZ con tutti i luoghi). L'iniziativa mi pare dunque un utile servizio e risulta molto semplice da utilizzare, anche se la simbologia lascia a desiderare (le icone sono tutte identiche) e l'interfaccia d'accesso potrebbe essere studiata meglio.Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-76746966818767053612011-12-30T13:40:00.000-08:002011-12-30T13:47:49.954-08:00[im]possible living: mappatura collettiva degli edifici abbandonatiNei giorni scorsi mi è caduto l'occhio su un articolo di un quotidiano che parlava di un'iniziativa di mappatura collettiva online degli edifici abbandonati nel mondo dal nome [im]possible living . Dal momento che si tratta di un progetto ideato e sviluppato da alcuni giovani italiani mi sono incuriosito e ho provato a utilizzare il servizio fornito sul sito (al momento accessibile solo in lingua inglese): <a href="http://www.impossibleliving.com/" target="_blank">http://www.impossibleliving.com</a> L'iniziativa si trova a uno stadio iniziale di sviluppo ed è stata lanciata pubblicamente qualche settimana fa. La finalità è quella di censire edifici abbandonati di ogni tipo presenti nel mondo, per potere segnalare pubblicamente la loro presenza ed eventualmente proporre iniziative di risanamento, etc. Si tratta insomma di un progetto che vuole fare riflettere sulla vasta presenza di strutture di questo tipo nel nostro mondo così affamato di nuovo cemento.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-a-GxulA6nBo/Tv4uQzGBbDI/AAAAAAAAAMY/evgOWz7LLS8/s1600/impossible1.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="235" src="http://4.bp.blogspot.com/-a-GxulA6nBo/Tv4uQzGBbDI/AAAAAAAAAMY/evgOWz7LLS8/s400/impossible1.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> La mappa che raccoglie le segnalazioni degli edifici abbandonati</td></tr>
</tbody></table>Per aggiungere un edificio alla mappa occorre registrarsi, individuare l'edificio e quindi compilare una semplice scheda dove è possibile inserire una descrizione della struttura e altre informazioni sulla sua storia. Quest'ultimo mi pare un aspetto particolarmente interessante, in quanto lo scopo del progetto non consiste nel localizzare le strutture abbandonate ma nel cercare di ricostruirne in qualche modo la storia, facendole 'parlare'.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-dGzfJE7H3pg/Tv4uyBr9yZI/AAAAAAAAAMk/Lj5aDo07a-Q/s1600/impossible3.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="261" src="http://2.bp.blogspot.com/-dGzfJE7H3pg/Tv4uyBr9yZI/AAAAAAAAAMk/Lj5aDo07a-Q/s400/impossible3.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La scheda del'edificio da compilare</td></tr>
</tbody></table>La procedura di segnalazione di un edificio è estremamente semplice ma presenta alcuni punti critici (va detto che il progetto è in versione beta):<br />
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1) non è possibile posizionare il segnaposto sulla mappa Google: è solamente possibile indicare l'indirizzo dell'edificio, aspetto piuttosto limitante. Nella prova che ho fatto non ho potuto che collocare l'edificio qualche chilometro dalla posizione reale, dal momento che spesso, come in questo caso, gli edifici abbandonati non possiedono più un numero civico. Tramite le Google Maps JS API sarebbe in realtà piuttosto semplice aggiungere una funzionalità che permette di ricavare la posizione da un segnaposto collocato manualmente sulla mappa dall'utente... altrimenti sarebbe opportuno permette all'utente l'inserimento manuale delle coordinate dell'edificio.<br />
<br />
2) la scheda dell'edificio presenta alcuni campi eccessivamente rigidi, ad esempio è obbligatorio inserire la data di costruzione dell'edificio e quella in cui è stato abbandonato, ma non sempre è possibile conoscere tali dati..<br />
<br />
3) sarebbe utile poter utilizzare immagini Street View da allegare come foto dell'edificio (vedere a riguardo l'altro progetto di mappatura collettiva che ho segnalato in un precedente articolo, La mappa delle fontanelle (link)<br />
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Dal punto di vista cartografico apprezzo invece la funzione di clustering (raggruppamento) dei segnaposto che indica tramite un numero i segnaposto presenti in una determinata area evitando in questo modo un eccessivo affollamento.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-B6L4pGgXzf0/Tv4wj-b5gwI/AAAAAAAAAMw/Q0m3Fc01Lxo/s1600/impossible3.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="187" src="http://4.bp.blogspot.com/-B6L4pGgXzf0/Tv4wj-b5gwI/AAAAAAAAAMw/Q0m3Fc01Lxo/s400/impossible3.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esempio di clustering (raggruppamento) dei segnaposto</td></tr>
</tbody></table>In conclusione [im]possible living è certamente un'iniziativa interessante, con uno scopo, porre l'attenzione sugli edifici abbandonati, che condivido in pieno. Resto tuttavia perplesso per il focus così ampio e ambizioso: mappare tutti gli edifici abbandonati nel mondo. Penso che sarebbe stato meglio focalizzarsi su un'area più limitata, ad esempio una regione o una provincia... i progetti di mappatura collettiva che partono con ambizioni globali purtroppo corrono sempre il rischio di esaurirsi presto, in mancanza di forze... e di specificità. Esistono già tra l'altro vari progetti di mappatura di edifici abbandonati nel mondo, su aree più ristrette, ad esempio <a href="http://chicagobuildings.org/" target="_blank">http://chicagobuildings.org</a>/ che censiscono centinaia di edifici abbandonati e che mi sembrano ben funzionare.Unknownnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-75911602770943627182011-12-20T09:57:00.000-08:002011-12-30T13:41:04.835-08:00Mappature collettive con Street View: mappa delle fontanelle in Italia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-ilFe3e9RsJQ/TvDLSY4fynI/AAAAAAAAAME/5OLk-s_X5PM/s1600/fontanelle1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-ilFe3e9RsJQ/TvDLSY4fynI/AAAAAAAAAME/5OLk-s_X5PM/s400/fontanelle1.jpg" width="350" /></a></div><br />
Street View si sta rivelando un potente strumento per progetti di mappatura collettiva. Osservando le foto fornite dal sistema è infatti possibile classificare e mappare svariate tipologie di elementi che in esse compaiono: un progetto nato in Italia che mi è parso particolarmente interessante da questo punto di vista è la <a href="http://www.fontanelle.org/mappa-fontanelle.aspx" target="_blank">Mappa delle Fontanelle</a>, resa disponibile sul sito <a href="http://www.fontanelle.org/" target="_blank">Fontanelle.org</a>. Come si legge nel sito “È un progetto di design partecipativo ideato e realizzato (in orario extra lavorativo e senza alcun fine di lucro) dall'Associazione Culturale A8b.it composta da un collettivo di persone impegnate nella ricerca e nella progettazione di stili di vita eco sostenibili. (…) L'obiettivo è quello di creare una rete di sostenitori attivi: cittadini, turisti e chiunque attraversi a piedi o in bici la città. Una rete che modifichi e moltiplichi i contenuti della mappa per offrire un servizio di segnalazione dei punti acqua con il supporto dello scatto fotografico (street view) in modo da identificarne la collocazione esatta. Rielaborare l'immagine delle fontanelle, aggiungendo a queste un messaggio, un nuovo look, un'attività attorno, che le rinnovi nella capacità comunicativa e nella percezione come oggetto di arredo urbano. “<br />
La mappa attualmente contiene alcune migliaia di fontanelle, concentrate nelle città di Roma e Milano ma non solo. Registrandosi al sito (operazione che richiede pochi secondi) è possibile aggiungere una fontanella, cercandola sulla mappa e quindi inquadrandola in Street View: il sistema genererà automaticamente una scheda con le coordinate e l'inquadratura della fontanella, che verrà anche mostrata sulla mappa.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-gFnJAl-cGD8/TvDLjpOtRpI/AAAAAAAAAMM/RGjsnYaRXSk/s1600/fontanelle2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-gFnJAl-cGD8/TvDLjpOtRpI/AAAAAAAAAMM/RGjsnYaRXSk/s400/fontanelle2.jpg" width="370" /></a></div><br />
Si tratta di uno strumento dal funzionamento lineare e rapido, che sfrutta al meglio le potenzialità di Google Maps e Street View: i dati raccolti sarebbero di utilità ancor maggiore se riversati in una app per dispositivi mobili: vedere sul proprio smartphone le fontane nei dintorni della propria posizione sarebbe davvero una grande comodità, specialmente nei mesi estivi!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-65702471458935875312011-12-18T10:44:00.000-08:002011-12-18T10:44:01.915-08:00Mappe sonore dalla British Library<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-pxPw5P8U4Ro/Tu4zNUvnl6I/AAAAAAAAAL8/gZx8Q-dKcwY/s1600/uksoundmap.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="308" src="http://1.bp.blogspot.com/-pxPw5P8U4Ro/Tu4zNUvnl6I/AAAAAAAAAL8/gZx8Q-dKcwY/s400/uksoundmap.jpg" width="400" /></a></div><br />
<br />
La British Library da tempo utilizza Google Maps per mappare i suoni dell'archivio <a href="http://sounds.bl.uk/Default.aspx" target="_blank">Archival Sound Recordings</a>. Le mappe vengono utilizzate per mappare dialetti, differenti accenti del mondo anglofono, suoni della natura, tradizioni musicali locali, etc. Una delle mappe sonore che ritengo più interessanti è la <a href="http://sounds.bl.uk/uksoundmap/fusionmap.aspx" target="_blank">UKSOUNDMAP</a> che mappa soundscapes, cioè paesaggi sonori registrati da persone in tutta la gran Bretagna. Vi sono i suoni più vari, dal rumore di un treno che passa al chiacchiericcio di una piazza londinese... L'iniziativa è nata per rispondere alle domande: qual'è oggi il sound del Regno Unito? Che impatti hanno i suoni nelle nostre vite? Il progetto è stato realizzato collettivamente tramite i contributi inviati dagli utenti che con i loro cellulari, computer e quant'altro hanno registrato frammenti sonori da tutta l'Inghilterra mappandoli sulla cartografia di Google Maps. L'iniziativa si è svolta da Luglio 2010 fino a Giugno 2011 e ha raccolto quasi 300 contributi sonori che sono liberamente <a href="http://sounds.bl.uk/uksoundmap/fusionmap.aspx" target="_blank">fruibili sulla mappa</a>.<br />
Interessante le tecnologie dietro alla realizzazione della mappa sonora: utilizzo delle Google Maps API, integrate con <a href="http://www.google.com/fusiontables/Home/" target="_blank">Fusion Tables</a> e con la piattaforma gratuita di sharing audio online <a href="http://audioboo.fm/" target="_blank">Audioboo</a>, una combinazione che ritengo si possa utilizzare con successo per creare progetti simili con facilità.Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-63971090383024074072011-11-01T09:55:00.000-07:002011-11-01T14:11:38.972-07:00Interfaccia Google Earth per missioni UAV (areomobile a pilotaggio remoto)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/-3d8TR3WnX8o/TrAlMaTdVWI/AAAAAAAAAIo/dw53cZ1far8/s1600/simmatlab1.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 294px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-3d8TR3WnX8o/TrAlMaTdVWI/AAAAAAAAAIo/dw53cZ1far8/s400/simmatlab1.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670072826009048418" /></a><br />(<span style="font-style:italic;text-align:center;">Sopra: La simulazione impostata con vista "da dietro"</span>)<br /><br />Qualche mese fa mi scrisse Alberto Ferrari, studente di Ingegneria Aerospaziale di Forlì, dicendomi che, per un tirocinio universitario, stava lavorando alla realizzazione di un'interfaccia per visualizzare in Google Earth, in tempo reale, le rotte di uno UAV (un drone, cioè una sorta di velivolo comandato a distanza utilizzato per lo svolgimento di specifiche missioni). Poco tempo fa Alberto mi ha scritto dicendomi che ha concluso il tirocinio e mi ha inviato una relazione del lavoro, che presenta spunti e idee che trovo molto interessanti, sebbene io non conosca MATLAB che superficialmente. Ecco come viene presentato il progetto nell'introduzione “<span style="font-style:italic;">In questa relazione di tirocinio verrà presentata la ricerca e il lavoro svolto per la progettazione di un ambiente grafico su Google Earth con l’utilizzo di Matlab e Simulink. Questo scritto, vuol essere di aiuto anche per chi fosse neofita dei linguaggi sopracitati. L’attività è stata portata a termine e testata nell’ MDVlab (Flight Mechanics Lab). Il blocco Simulink, utilizzando delle Embedded Matlab Functions, riceve dati dall’esterno riferiti all’UAV e genera a sua volta un codice .KML che verrà caricato da Google Earth. <br />Inizialmente il progetto doveva solo tracciare la rotta in real time, successivamente sono state aggiunte altre funzionalità e modelli 3D che verranno presentati successivamente. <br />La limitazioni e difficoltà principali che sono state riscontrate sono essenzialmente riferite alla potenza del calcolatore. Più veloce e performante è, più la simulazione risulta fluida e precisa. Nella descrizione verranno presentati alcuni accorgimenti per ottimizzare il blocco pur utilizzando potenze di calcolo non aggiornate</span>”. Alberto rende disponibile gratuitamente il testo della sua relazione, chi è interessato lo può contattare via e-mail: <a href="mailto:albyfer@libero.it">albyfer@libero.it</a><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/-ucZ6fzj6A58/TrAlV7-bqYI/AAAAAAAAAI0/eMfxgK5RrRc/s1600/simmatlab2.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 332px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-ucZ6fzj6A58/TrAlV7-bqYI/AAAAAAAAAI0/eMfxgK5RrRc/s400/simmatlab2.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670072989666486658" /></a><br /><br />(<span style="font-style:italic;text-align:center;">Sopra: Il modello del velivolo utilizzato nella simulazione: è stato realizzato utilizzando Google SketchUp</span>)Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-91499388177792590642011-09-19T06:40:00.001-07:002011-12-20T09:57:54.011-08:00Fare foto da Street View, ovvero le Street View Image API!<a href="http://maps.googleapis.com/maps/api/streetview?size=500x400&location=44.199025,12.395213000000012&heading=771&fov=42&pitch=2&sensor=false"><img alt="" border="0" src="http://maps.googleapis.com/maps/api/streetview?size=500x400&location=44.199025,12.395213000000012&heading=771&fov=42&pitch=2&sensor=false" style="cursor: hand; cursor: pointer; display: block; height: 400px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 500px;" /></a><br />
(<span style="font-style: italic;">Sopra: fotografia scattata da Street View e incorporata utilizzando le Street View Image API</span>)<br />
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Google ha da pochi giorni rilasciato ufficialmente (sebbene circolassero da mesi in forma ufficiosa) le <a href="http://code.google.com/apis/maps/documentation/streetview/index.html" target="blank">Google Street View Image API</a>, un tool che, similmente alle Static Maps API per le mappe, permette di generare immagini statiche (quindi non navigabili) a partire da inquadrature Street View. Ad ogni immagine generata viene associato (dico così per semplificare) un'indirizzo (URL) che punta ad essa e che quindi è possibile copiare e incollare dove si vuole incorporare l'immagine, ad es. nella pagina di un blog o nel proprio profilo Facebook.<br />
A cosa può servire uno strumento del genere? Beh a tantissime cose, come generare rapidamente thumbnails con immagini di luoghi, per gli scopi più vari. Ad esempio un indirizzario online potrebbe mosrare una piccola immagine di ogni luogo in esso indicizzato ricavandola da Street View, etc. Un utilizzo che ho riscontrato di frequente è nei quotidiani online, dove spesso a corrredo di un articolo di cronaca, quando non si hanno a disposizione fotografie scattate in loco, vengono utilizzate immagini prese da Street View (nella foto è mostrato un esempio tratto da Libero-news.it).<br />
<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-KUcJMIprQRo/TndK0XLJ2rI/AAAAAAAAAG4/4_fS5ZQS63A/s1600/liberonews-sview.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5654070120621398706" src="http://4.bp.blogspot.com/-KUcJMIprQRo/TndK0XLJ2rI/AAAAAAAAAG4/4_fS5ZQS63A/s400/liberonews-sview.jpg" style="cursor: hand; cursor: pointer; display: block; height: 400px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 310px;" /></a><br />
<br />
Finora si ottenevano queste immagini catturandole o con Print Screen o con programmi di grafica e quindi uplodandole su un server, procedimento un po' laborioso e macchinoso... Ora con le Google Street View Image API è tutto assai più semplice, dal momento che basta incollare l'indirizzo dell'immagine, la quale continua a risiedere nei server di Google. Con una ricerca sul web ho visto tuttavia che non esistevano ancora dei wizard o tool online che, utilizzando le suddette API, permettessero di generare al volo uno screenshot e il relativo URL, per un rapido copia/incolla, per cui ho costruito questa web app, che permette di farlo in tempi super-rapidi! (<a href="http://www.progettaremappeonline.it/blog/stviewgen/stvwimagen-ita.html" target="blank">versione italiana</a>; <a href="http://www.progettaremappeonline.it/blog/stviewgen/stvwimagen-en.html" target="blank">versione inglese</a>) e che vi invito a provare.<br />
Elenco di seguito le ragioni per cui è meglio utilizzare un'immagine ottenuta con le SW Image API piuttosto che uno screenshot realizzato con un programma di grafica:<br />
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- rapidità di realizzazione<br />
- facilità di personalizzazione<br />
- non è necessario caricare l'immagine su un proprio server<br />
- aggiornamento automatico della foto (Quando Google aggiorna il proprio repertorio Street View anche le immagini generate con le API vengono aggiornate alla versione più recente)Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-3631023417090079462011-09-02T06:08:00.001-07:002012-02-21T07:53:35.923-08:00Libro in distribuzione! - Recensione su Linux Pro<a href="http://4.bp.blogspot.com/-gW8FuYbQUkY/TmDcJAHxD4I/AAAAAAAAAGM/SAdxArqrWA0/s1600/libro%2Bapplicazioni%2Bmobili.JPG"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5647755979932110722" src="http://4.bp.blogspot.com/-gW8FuYbQUkY/TmDcJAHxD4I/AAAAAAAAAGM/SAdxArqrWA0/s400/libro%2Bapplicazioni%2Bmobili.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; display: block; height: 266px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /></a> <br />
<br />
Finalmente è uscito in distribuzione il libro, annunciato a giugno, <a href="http://progettaremappeonline.blogspot.com/p/libro-applicazioni-ios-e-android-con.html">Applicazioni iOS e Android con Google Maps</a>, interamente a colori! E' acquistabile in libreria e anche online (al momento <a href="http://www.fag.it/scheda.aspx?ID=38883" target="blank">sul sito dell'editore</a> e presto negli e-shop di Amazon, Libreria Universitaria, etc.). Un'altra bella novità è che la rivista Linux Pro, nel numero di settembre, ha pubblicato una <a href="http://www.progettaremappeonline.it/blog/images/recensioneLinuxProSett2011.JPG" target="blank">recensione del precedente libro</a>, dedicato al mondo desktop,”Creare applicazioni con Google Earth e Google Maps”. Presto nuovi aggiornamenti!Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-77741899792808540722011-08-07T08:45:00.000-07:002011-08-07T11:32:36.345-07:00Mafiopoli: una mappa con stile!Da qualche mese il sito del Corriere della Sera, appoggiandosi a Google Maps, mostra una mappatura della presenza della 'Ndrangheta a Milano e in Lombardia (Mafiopoli. L'invasione della'Ndrangheta a Milano e in Lombardia, a cura di A.Castaldo. <a href="http://www.corriere.it/cronache/speciali/2011/mafiopoli/" target="blank">http://www.corriere.it/cronache/speciali/2011/mafiopoli/</a> ).<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-fPqIUR7kD4w/Tj6zrW_56zI/AAAAAAAAAF8/M9pU7ssaLlE/s1600/mafiopoli.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 275px; height: 400px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-fPqIUR7kD4w/Tj6zrW_56zI/AAAAAAAAAF8/M9pU7ssaLlE/s400/mafiopoli.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638141341003803442" /></a><br /><br /> Si tratta di una mappa ad elevato impatto visivo, che cattura l'attenzione del visitatore grazie ai colori e alle scelte grafiche ben pensate, offrendo allo stesso tempo un buon livello di usabilità, grazie alla presenza di una legenda e all'articolazione in differenti strati degli elementi che vengono mostrati sulla la mappa ('Ndrine, Delitti, Covi e Affari). L'impatto visivo della mappa è principalmente dovuto all'utilizzo degli Stili, una 'novità' introdotta con le JS API V3 di Google Maps: utilizzando gli stili è infatti possibile modificare l'aspetto standard degli elementi che compongono le mappe di base di Google (strade, punti di interesse, aree naturali, etc.). In questo caso sono state utilizzate differenti tonalità di rosso per le strade e altri elementi, che richiamano immediatamente nel lettore l'idea del sangue, della violenza, in sintonia con il tema trattato nella mappa. L'oggetto JSON (solo per gli smanettoni), che contiene le regole di stile con le quali è stato impostato l'aspetto della mappa, lo si può vedere nel codice sorgente <a href="http://www.progettaremappeonline.it/blog/stilemafiopoli.html" target="blank">della seguente pagina</a>. Per maggiori informazioni su come utilizzare gli stili, è disponibile <a href="http://code.google.com/apis/maps/documentation/javascript/maptypes.html#StyledMaps " target="blank">la documentazione di Google (in inglese).</a><br />Come questo semplice assaggio rivela, modificare lo stile della mappa risulta di grande utilità quando si vuole catturare l'attenzione dell'utente: attenzione però a non esagerare con gli effetti speciali per evitare il rischio di rendere illeggibile la mappa. È buona cosa inoltre lasciare sempre presente il controllo per tornare alla visualizzazione standard!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-31763968967298735392011-07-24T05:14:00.001-07:002011-08-05T06:20:12.030-07:00Anche per Google finalmente Marcorano è diventato Martorano!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-8ktorHPRIyU/TiwM49bB0uI/AAAAAAAAAFk/Uv9qrPVqcFA/s1600/marcorano.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 318px; height: 400px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-8ktorHPRIyU/TiwM49bB0uI/AAAAAAAAAFk/Uv9qrPVqcFA/s400/marcorano.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5632891406633784034" /></a><br />Nella cartografia di Google Maps e di Google Earth, fino a poche settimane fa, al posto di Martorano, frazione di Cesena (FC), compariva il nome Marcorano (immagine sopra).<br />Si trattava di un errore evidente, segnalato da più persone nei forum di Google nel corso degli anni. Alcuni utenti hanno pensato che si trattasse di un easter egg o addirittura di uno stratagemma di Google per riconoscere eventuali tentativi di copia della propria cartografia in altri sistemi. Per far sì che l'errore venisse rimosso, nel mese di Aprile 2011 ho utilizzato il sistema di segnalazione di errori sulla cartografia (Segnala un problema) che Google ha reso disponbile per alcuni paesi tra i quali tuttavia non compare l'Italia: <a href="http://maps.google.com/support/bin/answer.py?answer=162873&hl=it" target="blank">http://maps.google.com/support/bin/answer.py?answer=162873&hl=it</a> ). Nonostante la mancanza dell'Italia ho notato che a livelli livelli di zoom out elevati sulla parte nord del territorio italiano appare nell'angolo in basso a destra di Google Maps il link "Segnala un problema". <br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-ijJzLAZKJ7g/TiwNStSX4pI/AAAAAAAAAFs/7k5V_hvt0rY/s1600/segnalaproblema.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 295px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-ijJzLAZKJ7g/TiwNStSX4pI/AAAAAAAAAFs/7k5V_hvt0rY/s400/segnalaproblema.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5632891848979112594" /></a><br /><br />Il 15 aprile 2011 ho dunque inviato la segnalazione che è stata ricevuta (immagine). Qualche settimana fa ho notato che finalmente compare Martorano, al posto di Marcorano! Non so se sia stato per merito della mia segnalazione che l'errore, dopo anni, è stato finalmente corretto, in ogni caso se notate difetti nella cartografia del territorio italiano vi invito a provare a inviare le segnalzioni a Google utilizzando il suddetto strumento!<br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-ZozMMTEP_xU/TiwNgncue9I/AAAAAAAAAF0/BjHK-yhfvTA/s1600/martorano.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 345px; height: 393px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-ZozMMTEP_xU/TiwNgncue9I/AAAAAAAAAF0/BjHK-yhfvTA/s400/martorano.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5632892087930092498" /></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-72074559663570452962011-06-30T07:15:00.001-07:002012-02-21T07:54:12.172-08:00In libreria a settembre il libro: Applicazioni iOS e Android con Google Maps<a href="http://www.progettaremappeonline.it/gmapsmobile/coverappiosandroid-lres.jpg"><img alt="" border="0" src="http://www.progettaremappeonline.it/gmapsmobile/coverappiosandroid-lres.jpg" style="cursor: hand; cursor: pointer; display: block; height: 535px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 380px;" /></a><br />
Ciao a tutti! Al termine di alcuni mesi di lavoro è ormai pronto ad uscire negli scaffali (uscita prevista a settembre) un nuovo libro con il quale ho voluto proporre un assaggio delle possibilità che la piattaforma Google Maps offre agli sviluppatori di applicazioni mobili per iOS e Android. Che dire, è stata una 'faticaccia' e anche una scommessa, data la novità e la specificità dei temi ma sono convinto che l'elaborazione di informazioni geografiche e cartografiche tramite dispositivi mobili è e sarà una delle frontiere più interessanti da esplorare per gli sviluppatori del mondo mobile! Dunque se siete curiosi... non lasciatevelo sfuggire! Ecco la <a href="http://progettaremappeonline.blogspot.com/p/libro-applicazioni-ios-e-android-con.html">sezione dedicata al libro, dove è possibile scaricare la copertina e l'indice</a>.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-77627355670710079392011-04-13T13:53:00.001-07:002011-08-05T06:19:30.480-07:00Tesi di laurea su Google Maps e varie!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-_UjsgpCWK7I/TaYOP2ITeXI/AAAAAAAAAFY/eN22gqzKCeg/s1600/tesiMaretto.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-_UjsgpCWK7I/TaYOP2ITeXI/AAAAAAAAAFY/eN22gqzKCeg/s400/tesiMaretto.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5595175252445591922" /></a><br /><br />È passato un po' di tempo dall'ultimo post... è stato per me un periodo piuttosto intenso (con un nuovo libro in sviluppo avanzato!). Ho concluso da poco il corso <a href="http://corsi.unibo.it/geografia/Documents/programma%20laboratorio%20infogeo%202011.pdf" target="blank">Laboratorio di Informatica per le scienze geografiche</a> presso l'ateneo bolognese, cui hanno partecipato una ventina di studenti, tutti molto interessati, presto presenterò qualcuno dei lavori che hanno svolto per l'esame. Il corso, 30 ore 6 CFU, si è focalizzato interamente sulla realizzazione di applicazioni cartografiche con Google Earth e Maps; è stato uno dei (purtroppo) pochi corsi universitari in Italia, almeno in ambito geografico, ad affrontare in maniera sistematica l'utilizzo della piattaforma Geo-Google, che nel mondo reale (e non dell'accademia) sta prendendo sempre più piede nell'ambito della condivisione di informazione geografica.<br />Nello stesso tempo ho seguito come correlatore una tesi di laurea triennale del corso di laurea in scienze geografiche, realizzata dalla studentessa Chiara Maretto: <span style="font-weight:bold;">“Google Fusion Tables e Google Maps. La mappatura delle riserve naturali in Sicilia”</span> (tesi discussa 28 marzo 2011). Si è trattato della prima tesi di laurea che ho correlato sul tema Geo-Google ed è stata una piacevole soddisfazione, sia per la precisione con cui è stato svolto il lavoro da Chiara sia per il tema, che riguarda le ultime frontiere della cartografia online: l'integrazione di Google Maps con Fusion Tables. Per autorizzazione dell'autrice metto qui a disposizione il testo della tesi: <a href="http://www.mastercomunicazionestorica.it/geo/Google Fusion Tables e Google Maps-La mappatura delle riserve naturali in Sicilia.pdf" target="blank">scaricare tesi</a>. <br />Un saluto a tutti, a presto!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-38924616670752779732011-02-27T07:21:00.000-08:002011-08-05T06:19:14.980-07:00Elementi di base: curare il design delle icone - il caso della mappa del ritrovamento di YaraAlcuni tra i principali quotidiani italiani nella loro versione online utilizzano spesso Google Maps per fornire mappe a supporto dei propri articoli. <a href="http://maps.google.it/maps/user?uid=206112517960874542554&hl=it&gl=it&ptab=2" target="blank">Repubblica ne fa ampio uso</a> servendosi di Google My Maps, uno strumento rapido per generare semplici mappe e condividerle rapidamente online, archiviandole in una galleria online. Ci è caduto l'occhio sulla mappa che mostra i luoghi relativi alla vicenda della giovane Yara il cui corpo è stato ritrovato ieri: nell'articolo in home page che ne annunciava il ritrovamento era stato messo ben in evidenza il link alla mappa <a href="http://tv.repubblica.it/dossier/yara-brembate/ritrovato-il-cadavere-di-yara-era-a-10km-da-brembate/62962?video=&ref=HREA-1" target="blank">visualizzabile cliccando qui</a>.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-BfTkkz1xF90/TWpsmtqQ87I/AAAAAAAAAEc/1r7JnrQxpvg/s1600/repubblica-yara.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 318px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-BfTkkz1xF90/TWpsmtqQ87I/AAAAAAAAAEc/1r7JnrQxpvg/s400/repubblica-yara.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5578390500799476658" /></a> <br />Come detto si tratta di una mappa realizzata con Google My Maps e incorporata nella pagina web. Visualizzandola a pieno schermo si nota come abbia ricevuto più di 14.000 visualizzazioni dal 5 dicembre, giorno in cui è stata creata per poi venire aggiornata seguendo gli sviluppi dell'indagine. <br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-fi9s6g6JTd4/TWps3rjHZyI/AAAAAAAAAEk/y1QSg9SCByQ/s1600/repubblica-yara-visite.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 322px; height: 242px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-fi9s6g6JTd4/TWps3rjHZyI/AAAAAAAAAEk/y1QSg9SCByQ/s400/repubblica-yara-visite.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5578390792290395938" /></a><br />Non ci convince però del tutto la simbologia adoperata: l'icona utilizzata per segnalare il luogo del ritrovamento del cadavere, cioè il busto stilizzato di un uomo in divisa, non ci pare la più adatta allo scopo. Inoltre essendo l'icona di colore chiaro ed essendo il luogo del ritrovamento del cadavere spostato nella parte bassa dello schermo, rispetto al gruppo delle altre icone, essa non attira immediatamente lo sguardo, specie se si utilizza la modalità “Mappa”. Anche le icone utilizzate per indicare i luoghi dove sono state compiute le ricerche non sono chiare nella loro simbologia e il colore è poco visibile. Anche il colore della casa è poco visibile se si utilizza la modalità "Mappa". Abbiamo dunque provato a cambiare alcune icone, sempre utilizzando quelle proposte di default da Google Maps ricolorandone alcune con un programma di grafica (GIMP). Si può vedere il risultato <a href="http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=203811474797496430638.00049d440de42618dd472&ll=45.706924,9.55523&spn=0.171423,0.445976&z=12" target="blank">cliccando qui</a>.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-8WVys4yzhjo/TWptFv2ButI/AAAAAAAAAEs/YW8a95BI6Bo/s1600/repubblica-yara-rifatta.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 331px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-8WVys4yzhjo/TWptFv2ButI/AAAAAAAAAEs/YW8a95BI6Bo/s400/repubblica-yara-rifatta.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5578391033961626322" /></a> <br />Il luogo del ritrovamento del cadavere balza più rapidamente all'occhio e nel complesso la mappa risulta maggiormente leggibile, sia utilizzando la modalità “Mappa” che “Satellite”. Risultati ancora più efficaci si potrebbero ottenere ridisegnando completamente le icone. Dunque utilizzare Google My Maps può essere un modo efficace rapido ed efficace per una testata online di arricchire i propri articoli con mappe ma è sempre importante riflettere attentamente sull'utilizzo della simbologia.<br />Similmente il Corriere della Sera <a href="http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2011/02/26/pop_mappa.shtml" target="blank">ha prodotto anch'esso la sua mappa</a> sempre appoggiandosi a Google Maps (tuttavia non tramite Google My Maps), che ci pare però di chiarezza inferiore rispetto a quella di Repubblica.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-14303961569414062842011-02-04T03:27:00.000-08:002011-08-05T06:18:46.828-07:00Semplici esercizi di critica: Mappa delle residenze per disabili...Vogliamo proporre di seguito un semplice esercizio di critica: criticare (in maniera costruttiva e non per denigrare) applicazioni esistenti può aiutare infatti a limitare gli errori nelle proprie mappe.<br />Il caso di oggi lo prendiamo dal sito <a href="http://www.spazioresidenzialita.it" target="blank" >http://www.spazioresidenzialita.it</a> Si tratta di un progetto dedicato a fornire risorse sul tema della residenzialità per persone disabili. All'interno del sito la sezione “Risorse per l'abitare” presenta una pagina (“Residenze”) dove è possibile effettuare ricerche, nella provincia di Milano, per tipologie di residenza per persone disabili. Cliccando sui risultati si apre una scheda con i dati completi della residenza.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TUvm8JfKEWI/AAAAAAAAAD8/z6jiCrM0_hQ/s1600/resdisabili1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 266px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TUvm8JfKEWI/AAAAAAAAAD8/z6jiCrM0_hQ/s400/resdisabili1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5569799285186892130" /></a><br />Sempre nella sezione "Risorse per l'abitare" è presente quindi una pagina “Mappa delle residenze”. Si tratta di una mappa realizzata con Google MyMaps e incastonata nella pagina web (sotto). <br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TUvnIwOf-0I/AAAAAAAAAEE/H3AmsAnC1tc/s1600/resdisabili2.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 224px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TUvnIwOf-0I/AAAAAAAAAEE/H3AmsAnC1tc/s400/resdisabili2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5569799501744438082" /></a><br />La mappa appare per la verità di dimensioni eccessivamente ridotte (anche se è presente il link che rimanda ad una visione più larga). Quali sono le criticità di questa semplice applicazione cartografica? Eccone alcune che ci appaiono evidenti. La prima è che le aspettative dell'utente vengono in un certo senso deluse: dal momento infatti che vi è una pagina dove è presente la possibilità di fare ricerche per tipologia (vedere la prima immagine), ci si aspetterebbe di vedere anche nella mappa rappresentati i dati differenziati per tipologie , invece le icone dei segnaposto sono tutte identiche.<br />Inoltre un minimo d'introduzione oltre al titolo, anche una riga sola, avrebbe creato un'atmosfera maggiormente user friendly. L'utente invece si trova di fronte ad un gruppo di segnaposti ammucchiati, dotati di fumetti eccessivamente scarni (immagine sotto), con il nome della residenza scritto in minuscolo e un numero di telefono senza altre indicazioni. Nel fumetto potevano venire ad esempio riportati i dati completi delle residenze restituiti dalla funzionalità di ricerca (pagina “Residenze”). <br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TUvnOyETXEI/AAAAAAAAAEM/bSLVeWg7Hok/s1600/resdisabili3.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 358px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TUvnOyETXEI/AAAAAAAAAEM/bSLVeWg7Hok/s400/resdisabili3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5569799605317753922" /></a>. <br />Curare maggiormente la mappa avrebbe richiesto maggior tempo, però avrebbe sicuramente fornito all'utente un servizio più efficace: in questo modo i dati presenti nella mappa sono sostanzialmente inutili: è meglio per l'utente utilizzare la pagina “Residenze” dove trova i dati organizzati e completi.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-49371100203149081572011-01-21T05:55:00.000-08:002011-08-05T06:18:25.259-07:00Elementi di base: una top ten di cattive pratiche!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TTmQ7lmfBDI/AAAAAAAAAC8/Qu39T2CWmBc/s1600/cattive%2Bpratiche.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 300px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TTmQ7lmfBDI/AAAAAAAAAC8/Qu39T2CWmBc/s400/cattive%2Bpratiche.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5564638167973168178" /></a>Dopo aver scelto quale o quali strumenti utilizzare per condividere la mappa on-line, è sempre importante tenere presente una serie di regole che ci possono aiutare a far sì che il nostro prodotto risulti veramente usabile ed efficace per l'utente. Richard Treves nel suo Blog Google Earth Design ha individuato <a href="http://googleearthdesign.blogspot.com/2007/06/top-10-google-earth-bad-design.html" target="blank">una top 10 di pratiche da evitare</a> nelle mappe realizzate con GE che condividiamo in gran parte. L'abbiamo riadattata facendola valida sia per i virtual globes (come GE) sia per piattaforme che funzionano in una pagina web come Google Maps.<br /><br />1) Evitare la mancanza di introduzioni e legende: gli utenti vanno sempre introdotti alla mappa, nella maniera più semplice possibile: va detto loro cosa possono trovare nella mappa e come utilizzare al meglio lo strumento.<br /><br />2) Evitare la mancanza di aree chiave ben delimitate. Guidare il più possibile l'utente verso i dati di interesse. <br /><br />3) Evitare di fornire (per G.Maps e affini) mappe di dimensioni eccessivamente ampie, ad es. che occupano un'intera pagina web o quasi, quando non è necessario. Più la mappa è ampia più impiega tempo a venire caricata.<br /><br />4) Evitare di utilizzare (per G.Maps e affini) come fondo per la mappa il livello delle foto aereo-satellitari (“Satellite”) se non è necessario: esso infatti impiega più tempo a caricarsi rispetto alla modalità “Mappa”.<br /><br />5) Evitare di creare una vista affollata di dati e difficile da decifrare in pochi secondi: l'essenza della cartografia consiste nella capacità sintesi.<br /><br />6) Evitare di inserire troppe informazioni nei fumetti: ad esempio blocchi di testo eccessivamente lunghi: similmente ai testi di una pagina web, ma ancor più per i fumetti di un geobrowser, i testi devono essere corti e andare a capo presto per evitare di stancare l'utente. Per la stessa ragione evitare di inserire nel fumetto grandi immagini, video, altri oggetti etc. se non strettamente necessari. Il fumetto quando aperto non dovrebbe coprire la maggior parte della mappa e si dovrebbe aprire nel minor tempo possibile.<br /><br />7) Evitare l'utilizzo di icone complesse, poco chiare o che abbiano una relazione troppo distante dal contenuto cui si riferiscono.<br /><br />8) Evitare di creare linee troppo larghe, quando non necessario, curare piuttosto la scelta dei colori per aumentarne la visibilità. <br /><br />9) Evitare di utilizzare nei testi acronimi e sigle, o almeno controllare che esse siano spiegate (o comunque conosciute) agli utenti.<br /><br />10) Evitare (solo per Google Earth) di utilizzare le inquadrature di camera predefinite dei vari oggetti (segnaposto, poligoni etc.) o almeno di volta in volta verificare se vi siano inquadrature più utili di quelle proposte di default.<br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TTmRxfxVe0I/AAAAAAAAADE/3JbVvYwJoe4/s1600/tucson.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 220px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TTmRxfxVe0I/AAAAAAAAADE/3JbVvYwJoe4/s400/tucson.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5564639094121003842" /></a>A conclusione di questa rassegna di punti proponiamo un esempio che mostra quanto sia utile delimitare aree chiave nella mappa (punto 2). Nella <a href="http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&t=h&msa=0&msid=206112517960874542554.0004995b06747b8327de7&ll=32.337294,-110.975196&spn=0.006345,0.013947&z=16&source=embed" target="blank">mappa di Repubblica mostrata di fianco</a>, che mostra i luoghi della strage di Tucson, sebbene non manchi un'introduzione, non sono delimitate aree chiave né indicati punti particolari rendendola praticamente inservibile all'utente: cosa infatti vi può trovare di utile per accrescere le informazioni sull'evento? Per conoscere i luoghi precisi dovrebbe <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/08/news/spari_tucson-10990096/index.html?ref=search" target="blank">rileggersi l'articolo con attenzione</a>, trovare eventuali riferimenti a luoghi come vie, etc e cercarli nella mappa... non certo molto comodo!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-38342536121036406302011-01-11T04:46:00.000-08:002011-08-05T06:18:06.835-07:00Elementi di base: embedded o stand-alone?<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TSxSJEydTCI/AAAAAAAAACc/GfqEMnSiWCk/s1600/int.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 174px; height: 227px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TSxSJEydTCI/AAAAAAAAACc/GfqEMnSiWCk/s320/int.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5560909955753397282" /></a><br />Prima di costruire una mappa online è importante deciderne le finalità: <strong> a chi servirà la mappa che vogliamo realizzare e in che modo potrà essere utilizzata? </strong>Meglio riusciamo a fare chiarezza su queste cose, più agevole sarà il lavoro successivo.<br />Queste due domande iniziali ci obbligano a pensare a quali strumenti gli utenti dovranno utilizzare per visualizzare i dati: vogliamo che gli utenti utilizzino mappe incastonate (embedded) in una pagina web (realizzate ad es. con Google Maps) o offriremo mappe che necessitano l'installazione di un programma apposito (come Google Earth)? Non è una questione da poco. L'utilizzo ad esempio di un programma esterno può comportare un restringimento del target dei possibili utenti della mappa, a causa di vari motivi, tra cui i seguenti: <br /><br />- è necessario che l'utente interrompa la navigazione e impieghi del tempo (variabile a seconda della banda), per scaricare il programma da installare;<br /><br />- sono necessari tempo e un minimo di competenze per installare il programma (tanti sono gli utenti inesperti, che, una volta scaricato un programma hanno difficoltà anche solo a rintracciare il file d'installazione scaricato!);<br /><br />- programmi esterni, come ad esempio Google Earth, implicano la disponibilità di risorse hardware e di banda assai superiori, ad esempio, di quanto richiesto da Google Maps, etc.<br /><br />L'utilizzo di programmi esterni implica inoltre che l'utente abbandoni la pagina web, scelta rischiosa se si vuole mantenere l'utente sul sito.<br />Negli ultimi tempi comunque la differenza, nel mondo dei geobrowser, tra sistemi che funzionano all'interno di una pagina web e sistemi che necessitano l'installazione di software esterno si è andata riducendo: ad esempio in Google Maps, tramite l'installazione di un plugin, è ora possibile utilizzare la modalità Earth, che permette di accedere ad una sorta di Google Earth in formato ridotto. Questo implica tuttavia sempre l'installazione di un software esterno ma certamente più leggero di Google Earth full e in ogni caso funzionante all'interno della pagina web.<br />D'altra parte fornire mappe tramite Google Earth full permette di sfruttare appieno le funzionalità di navigazione tridimensionale del programma offrendo all'utente una maggiore interattività ma comporta, come detto finora, un prezzo da pagare.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TSxTBo3jfqI/AAAAAAAAAC0/snUBc4W60Yg/s1600/archeoveneto.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 294px; height: 400px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TSxTBo3jfqI/AAAAAAAAAC0/snUBc4W60Yg/s400/archeoveneto.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5560910927511125666" /></a>E' dunque importante pensare sempre a quale modalità di fruizione possa essere più adatta agli scopi della mappa: ovviamente è possibile offrire anche più modalità. Spesso si tratta della scelta migliore ma richiede ovviamente più tempo di preparazione. Nell'immagine presentata, tratta dal portale <a href="http://www.archeoveneto.it">ArcheoVeneto</a>, sono presenti entrambe le possibilità: accesso ai dati tramite Google Maps e possibilità di scaricare il file KML da visualizzare in Google Earth.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3070420053051940309.post-60077519299648167652011-01-10T08:49:00.000-08:002011-08-05T06:17:41.820-07:00Spaghetti-maps: no grazie!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TStLECJo0mI/AAAAAAAAABc/dH0_BEHCgZM/s1600/spaghettimaps.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 311px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_6bo8m4zeg5o/TStLECJo0mI/AAAAAAAAABc/dH0_BEHCgZM/s320/spaghettimaps.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5560620697587864162" /></a><br /><br /><br />In informatica si usa il termine spaghetti-code per indicare codice scritto in maniera poco chiara, contorta, tale da richiamare l'idea di un piatto di spaghetti. Tale codice ovviamente risulta difficilmente utilizzabile. Lo stesso può capitare nella realizzazione di una mappa.<br />Negli ultimi anni piattaforme quali Google Earth, Google Maps e simili hanno offerto a milioni di utenti nel mondo la possibilità di realizzare rapidamente mappe da condividere on-line. La facilità d'uso apparente di questi strumenti, in mancanza di competenze di cartografia e comunicazione da parte degli utenti, ha purtroppo fatto sì che vi sia stata una proliferazione di mappe mal-fatte, eccessivamente complesse, in definitiva scarsamente utilizzabili. Sono purtroppo innumerevoli anche in Italia le iniziative di enti, istituzioni (e tanti privati) che riversano su illeggibili mappe online grandi quantità di informazioni, credendo in buona fede di offrire servizi al cittadino e all'utente, senza però porsi questioni relative alla loro effettiva usabilità.<br />Se nel mondo anglosassone sono sorti blog e siti volti a proporre semplici suggerimenti e linee guida per progettare valide mappe on-line, nel panorama italiano mancano iniziative di questo tipo: questo blog nel suo piccolo vuole dunque dare un contributo per colmare questo vuoto. Funzione del blog è anche quella di promuovere mie pubblicazioni e lavori, come anche di altri autori, dedicati al tema.Unknownnoreply@blogger.com1