martedì 11 gennaio 2011

Elementi di base: embedded o stand-alone?


Prima di costruire una mappa online è importante deciderne le finalità: a chi servirà la mappa che vogliamo realizzare e in che modo potrà essere utilizzata? Meglio riusciamo a fare chiarezza su queste cose, più agevole sarà il lavoro successivo.
Queste due domande iniziali ci obbligano a pensare a quali strumenti gli utenti dovranno utilizzare per visualizzare i dati: vogliamo che gli utenti utilizzino mappe incastonate (embedded) in una pagina web (realizzate ad es. con Google Maps) o offriremo mappe che necessitano l'installazione di un programma apposito (come Google Earth)? Non è una questione da poco. L'utilizzo ad esempio di un programma esterno può comportare un restringimento del target dei possibili utenti della mappa, a causa di vari motivi, tra cui i seguenti:

- è necessario che l'utente interrompa la navigazione e impieghi del tempo (variabile a seconda della banda), per scaricare il programma da installare;

- sono necessari tempo e un minimo di competenze per installare il programma (tanti sono gli utenti inesperti, che, una volta scaricato un programma hanno difficoltà anche solo a rintracciare il file d'installazione scaricato!);

- programmi esterni, come ad esempio Google Earth, implicano la disponibilità di risorse hardware e di banda assai superiori, ad esempio, di quanto richiesto da Google Maps, etc.

L'utilizzo di programmi esterni implica inoltre che l'utente abbandoni la pagina web, scelta rischiosa se si vuole mantenere l'utente sul sito.
Negli ultimi tempi comunque la differenza, nel mondo dei geobrowser, tra sistemi che funzionano all'interno di una pagina web e sistemi che necessitano l'installazione di software esterno si è andata riducendo: ad esempio in Google Maps, tramite l'installazione di un plugin, è ora possibile utilizzare la modalità Earth, che permette di accedere ad una sorta di Google Earth in formato ridotto. Questo implica tuttavia sempre l'installazione di un software esterno ma certamente più leggero di Google Earth full e in ogni caso funzionante all'interno della pagina web.
D'altra parte fornire mappe tramite Google Earth full permette di sfruttare appieno le funzionalità di navigazione tridimensionale del programma offrendo all'utente una maggiore interattività ma comporta, come detto finora, un prezzo da pagare.
E' dunque importante pensare sempre a quale modalità di fruizione possa essere più adatta agli scopi della mappa: ovviamente è possibile offrire anche più modalità. Spesso si tratta della scelta migliore ma richiede ovviamente più tempo di preparazione. Nell'immagine presentata, tratta dal portale ArcheoVeneto, sono presenti entrambe le possibilità: accesso ai dati tramite Google Maps e possibilità di scaricare il file KML da visualizzare in Google Earth.

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