venerdì 30 dicembre 2011

[im]possible living: mappatura collettiva degli edifici abbandonati

Nei giorni scorsi mi è caduto l'occhio su un articolo di un quotidiano che parlava  di un'iniziativa di mappatura collettiva online degli edifici abbandonati nel mondo dal nome [im]possible living . Dal momento che si tratta di un progetto ideato e sviluppato da alcuni giovani italiani mi sono incuriosito e ho provato a utilizzare il servizio fornito sul sito (al momento accessibile solo in lingua inglese): http://www.impossibleliving.com  L'iniziativa si trova a uno stadio iniziale di sviluppo ed è stata lanciata pubblicamente qualche settimana fa. La finalità è quella di censire edifici abbandonati di ogni tipo presenti nel mondo, per potere segnalare pubblicamente la loro presenza ed eventualmente proporre iniziative di risanamento, etc. Si tratta insomma di un progetto che vuole fare riflettere sulla vasta presenza di strutture di questo tipo nel nostro mondo così affamato di nuovo cemento.

 La mappa che raccoglie le segnalazioni degli edifici abbandonati
Per aggiungere un edificio alla mappa occorre registrarsi, individuare l'edificio e quindi compilare una semplice scheda dove è possibile inserire una descrizione della struttura e altre informazioni sulla sua storia. Quest'ultimo mi pare un aspetto particolarmente interessante, in quanto lo scopo del progetto non consiste nel localizzare le strutture abbandonate ma nel cercare di ricostruirne in qualche modo la storia, facendole 'parlare'.

La scheda del'edificio da compilare
La procedura di segnalazione di un edificio è estremamente semplice ma presenta alcuni punti critici (va detto che il progetto è in versione beta):

1) non è possibile posizionare il segnaposto sulla mappa Google: è solamente possibile indicare l'indirizzo dell'edificio, aspetto piuttosto limitante. Nella prova che ho fatto non ho potuto che collocare l'edificio qualche chilometro dalla posizione reale, dal momento che spesso, come in questo caso, gli edifici abbandonati non possiedono più un numero civico. Tramite le Google Maps JS API sarebbe in realtà piuttosto semplice aggiungere una funzionalità che permette di ricavare la posizione da un segnaposto collocato manualmente sulla mappa dall'utente... altrimenti sarebbe opportuno permette all'utente l'inserimento manuale delle coordinate dell'edificio.

2) la scheda dell'edificio presenta alcuni campi eccessivamente rigidi, ad esempio è obbligatorio inserire la data di costruzione dell'edificio e quella in cui è stato abbandonato, ma non sempre è possibile conoscere tali dati..

3) sarebbe utile poter utilizzare immagini Street View da allegare come foto dell'edificio (vedere a riguardo l'altro progetto di mappatura collettiva che ho segnalato in un precedente articolo, La mappa delle fontanelle (link)

Dal punto di vista cartografico apprezzo invece la funzione di clustering (raggruppamento) dei segnaposto che indica tramite un numero i segnaposto presenti in una determinata area evitando in questo modo un eccessivo affollamento.

Esempio di clustering (raggruppamento) dei segnaposto
In conclusione [im]possible living è certamente un'iniziativa interessante, con uno scopo, porre l'attenzione sugli edifici abbandonati, che condivido in pieno. Resto tuttavia perplesso per il focus così ampio e ambizioso: mappare tutti gli edifici abbandonati nel mondo. Penso che sarebbe stato  meglio focalizzarsi su un'area più limitata, ad esempio una regione o una provincia... i progetti di mappatura collettiva che partono con ambizioni globali purtroppo corrono sempre il rischio di esaurirsi presto, in mancanza di forze... e di specificità. Esistono già tra l'altro vari progetti di mappatura di edifici abbandonati nel mondo, su aree più ristrette, ad esempio http://chicagobuildings.org/ che censiscono centinaia di edifici abbandonati e che mi sembrano ben funzionare.

5 commenti:

  1. I definitely agree with your post. Goverment of every country or leaders of each country should take time to give concern on abandoned buildings.


    Puerto Azul |
    top tourist destination in the Philippines

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  2. Ciao Giacomo,
    sono Andrea Sesta, fondatore insieme a Daniela Galvani del progetto [im]possible living e volevo ringraziarti per l'interesse dimostrato per il nostro progetto e per gli spunti che ci hai fornito nel tuo bell'articolo.

    Approfitto del commento per rispondere ad alcuni dei punti che hai sollevato:
    1) è vero che la funzionalità di posizionamento pin sarebbe molto importante (ed è prevista nella nostra roadmap di sviluppo), ma ad oggi è effettivamente possibile inserire un edificio attraverso coordinate gps;
    2) anno di costruzione e abbandono non sono campi obbligatori (gli unici campi obbligatori sono titolo, descrizione breve, categoria, dimensioni, stato di conservazione dell'edificio, proprietà e 1 immagine);
    3) da quello che ci risulta non è legale utilizzare dei frammenti di google street view senza l'esplicito consenso di Google, alcuni utenti le hanno utilizzate per le loro schede ma noi non possiamo sviluppare una funzionalità ad hoc;

    In generale lo scopo per cui siamo nati è quello di essere un contenitore globale per tutte le migliaia di progetti locali che sono sparsi in giro per il mondo: il motivo del focus globale è proprio quello di cercare di mettere a sistema il settore dell'abbandono, che finora ha sofferto di un'enorme frammentazione che non permette la condivisione delle esperienza e delle best practice.
    E' certamente vero che il rischio di perdersi per strada è elevato, ma stiamo cercando di mitigarlo lavorando con gruppi locali interessati a portare avanti un progetto di lungo periodo sul tema in un certo territorio (come li chiamiamo noi, ambasciatori locali): l'idea è quella di costruire un network che ci permetta di non perdere le specificità di ogni area geografica e allo stesso tempo crescere in tutto il mondo. Ora come ora abbiamo 4/5 progetti che si stanno attivando (Trieste, Bologna, Milano, Madrid, Dublin), ma sembra che la cosa stia suscitando parecchio interesse, per cui ci aspettiamo che ne nascano tanti nuovi nel giro di qualche mese.
    Grazie ancora per il tempo che ci hai dedicato, spero che ci continuerai a seguire e a fornire degli spunti interessanti.
    Andrea

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  3. Ciao Andrea, ti ringrazio per essere intervenuto e per i chiarimenti che proponi; per quanto riguarda l'uso di Street View volevo solo dirti che Google permette di utilizzarne senza problemi le immagini, rispettando i termini di servizio, anzi fornisce a riguardo un set di API, se vi interessa, che hanno proprio la finalità di permettere di ricavare immagini da Street View da inserire in pagine web: http://code.google.com/intl/it/apis/maps/documentation/streetview/ . Come dicevo nel post trovo il vostro progetto molto interessante e sono contento che stia riscuotendo interesse: spero che possa portare attenzione su questo problema! Un saluto e buon lavoro,
    Giacomo

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  4. Ciao Giacomo,
    questa è una dritta eccezionale, non lo conoscevamo ancora (stare dietro a tutte le novità di google è un'impresa)! Aggiungeremo questa funzionalità al più presto, grazie mille!
    A presto,
    Andrea

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